Gioco d’azzardo: Statistiche 2025 e curiosità interessanti
Il gioco d’azzardo in Italia continua a crescere, tra numeri da record, cambiamenti di abitudini e fenomeni da approfondire. In questo articolo esploreremo le ultime e curiosità che raccontano un Paese sempre più connesso al gioco.
Panoramica del gioco d’azzardo in Italia
Il settore del gioco d’azzardo in Italia è una macchina complessa, regolamentata e allo stesso tempo in continua evoluzione. Nel 2025, il comparto sfiora i 150 miliardi di euro di raccolta totale, con una crescita costante del segmento online, che ormai rappresenta oltre il 60% del totale. Non si tratta più soltanto di slot machine nei bar o scommesse nei corner: il gioco ha preso la forma liquida dell’accesso digitale, con app intuitive, live casinò, e un’offerta frammentata ma pervasiva.
L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) supervisiona un sistema che, a livello europeo, è tra i più normati e redditizi. La fiscalità sul gioco garantisce entrate importanti allo Stato, ma non mancano contraddizioni: alla spinta economica si affiancano infatti preoccupazioni etiche e sociali legate al gioco problematico, soprattutto tra i più giovani.
Quella italiana è una platea vasta e trasversale. Giocano i pensionati, i lavoratori, i neet, gli studenti universitari. Non ci sono confini netti. E se un tempo si trattava di un’abitudine marginale, oggi il gioco è parte integrante dell’economia dell’intrattenimento, alimentata dalla tecnologia e da strategie di marketing.
Il gioco sopra tutto
In Italia si spende più per giocare che per leggere, andare al cinema o comprare farmaci da banco. Il gioco d’azzardo è diventato, senza clamore, una delle principali voci di spesa nel bilancio di milioni di famiglie. Si gioca al bar, online, nei corner, nei centri scommesse, ovunque. E spesso, più di quanto si immagini.
Non è raro che la spesa media per il gioco superi quella destinata alla cultura o allo sport. In alcune province, soprattutto del Sud, la raccolta pro capite tocca cifre che fanno impallidire qualsiasi altro consumo "non essenziale". Un fenomeno che si mimetizza dietro la normalità: una schedina, una giocata veloce dal telefono, un gratta e vinci al distributore automatico.
Il gioco si è insinuato come attività quotidiana, routinaria, al punto che – in certi contesti – risulta socialmente più accettabile spendere 10 euro in scommesse che in un libro o in una visita medica privata. È qui che emerge la vera centralità del gioco in Italia: non solo come industria, ma come abitudine profondamente radicata, spesso inconsapevolmente prioritaria.
Evoluzione della spesa media in Italia (2021–2025)
Mercato e supremazia Lottomatica
Il mercato del gioco d’azzardo in Italia è un’arena estremamente competitiva, dove gli operatori si contendono quote a suon di innovazione digitale, bonus benvenuto mirati e strategie di fidelizzazione sempre più raffinate. Nonostante l’ingresso di nuovi attori e l’evoluzione del gioco online, una realtà su tutte continua a dominare il panorama: Lottomatica.
Operatori italiani: Market Share 2024
Storicamente legata al gioco del Lotto, il gruppo ha saputo trasformarsi in un colosso del gambling a 360 gradi, espandendo la propria influenza su lotterie, scommesse sportive, casinò online AAMS e rete retail. La fusione con Gamenet e l’acquisizione di Goldbet hanno consolidato una supremazia che oggi appare difficilmente scalfibile.
Nel 2025, Lottomatica non è solo il primo operatore per raccolta, ma anche uno dei principali innovatori nel settore. La sua capacità di presidiare contemporaneamente canali fisici e digitali le consente di intercettare ogni tipo di giocatore, dal frequentatore di tabaccherie al giovane utente mobile-first. In un mercato da miliardi, la leadership non si conquista con la sola presenza: si mantiene con dati, infrastrutture, pubblicità capillare e una macchina operativa tra le più solide del comparto.

Lottomatica: un colosso da 30.78% del mercato
Con una quota di mercato del 30.78% nel 2024, Lottomatica si conferma l’operatore dominante in Italia. La sua forza risiede nella capacità di fondere esperienza storica e innovazione tecnologica, gestendo con efficacia sia la rete fisica che le piattaforme online. La leadership non è solo numerica, ma anche strategica: investimenti, acquisizioni mirate e una brand identity radicata rendono Lottomatica un caso unico nel panorama del gambling italiano.
Giocatori italiani, chi sono davvero?
Il giocatore italiano non ha un solo volto, dietro i numeri si nascondono profili diversi per età, motivazione, disponibilità economica e rapporto con il digitale. Ecco i più comuni:

Marco, 29 anni
Il Millennial Digitale
- Gioca esclusivamente online, tramite app mobile
- Preferisce scommesse sportive live e giochi veloci come Aviator o slot a tema
- Vive in una grande città, ha un lavoro precario e gioca per "divertimento e adrenalina"
- Ricarica con piccole somme frequenti (10–20 euro), spesso usa wallet digitali
- È sempre aggiornato su bonus e promozioni

Giuseppe, 61 anni
Il Tradizionalista da Bar
- Frequenta quotidianamente il punto vendita fisico sotto casa
- Gioca al Lotto, ai Gratta e Vinci e fa scommesse calcistiche classiche
- Vive in un centro urbano medio-piccolo, è in pensione
- La sua spesa è abitudinaria e costante, quasi rituale
- Ha un rapporto "storico" con il gioco, più culturale che ludico

Lucia, 42 anni
La Professionista Ibrida
- Gioca sia online che offline, alternando poker, scommesse e casinò
- Ha un reddito medio-alto e considera il gioco una forma di “passione controllata”
- Consulta dati, statistiche e forum prima di piazzare una giocata
- Ha una buona alfabetizzazione finanziaria e tecnologica
- Rientra tra gli utenti più attivi in termini di volume puntato mensile
Perché si gioca così tanto in Italia
Non si gioca così tanto per caso. In Italia, il gioco d’azzardo ha trovato terreno fertile in una combinazione di fattori culturali, economici e psicologici. La retorica della “speranza” e della “fortuna che cambia la vita” è radicata nel tessuto sociale, alimentata da decenni di pubblicità e linguaggi normalizzanti. Giocare è percepito, in molti casi, non come rischio, ma come opportunità rapida, quasi doverosa, in contesti di difficoltà economica o di stagnazione sociale.
La mancanza di reali strumenti di mobilità – lavorativa, abitativa, educativa – rende il gioco una valvola di sfogo, una scorciatoia illusoria che riempie vuoti e attese. Il ticket da 2 euro diventa una micro-scommessa sul futuro, in grado di restituire un senso di controllo, anche se momentaneo.
A ciò si aggiunge l’elevata accessibilità del gioco: tabaccherie, smartphone, banner pubblicitari. L’esperienza di gioco è sempre disponibile, in modo discreto, facile, veloce. Non è più necessario cercare il gioco: è lui a trovare l’utente, ogni giorno, attraverso algoritmi e offerte personalizzate. In un paese che spesso promette poco e consegna meno, il gioco offre almeno la sensazione di poter ribaltare il destino.
Dove si gioca d’azzardo in Italia?
Bar con slot
Tabaccherie
Sale scommesse
Ricevitorie Lotto
Centri VLT
Corner sportivi
Edicole / stazioni
Casinò fisici
Siti online
App mobile
Abitudini dei giocatori italiani
Le abitudini dei giocatori italiani influenzano profondamente le modalità e i luoghi in cui si gioca. Frequenza, orari, preferenze tipologia di giochi delineando un panorama frammentato ma altamente indicativo.
Gioco fisico o gioco digitale in Italia?
Negli ultimi anni il gioco online ha superato, in termini di raccolta, quello nei punti fisici, segnando un cambio strutturale nel comportamento degli utenti. La crescente digitalizzazione, unita alla facilità di accesso via smartphone, ha spostato gran parte delle giocate online:
Evoluzione della raccolta nel gioco d'azzardo (2022–2025)
A cosa giocano?
Si sa, in Italia l’offerta di gioco è vasta, ma non tutti i segmenti attirano allo stesso modo. Alcune categorie registrano percentuali di raccolta nettamente superiori, confermando comportamenti ormai consolidati:
Raccolta per tipologia di gioco (in miliardi di €)
Giocatori problematici
Dietro l’apparente normalità del gioco quotidiano si nasconde però un problema sempre più diffuso: quello dei giocatori problematici.
Secondo le ultime stime, centinaia di migliaia di italiani mostrano comportamenti a rischio, con una fascia significativa che sviluppa una vera e propria dipendenza.
Il gioco d’azzardo patologico non si misura solo con la quantità di denaro spesa, ma anche con la perdita di controllo, la compulsività, l’isolamento sociale e le ripercussioni economiche e psicologiche che ne derivano.
Famiglie in difficoltà, debiti, ansia, depressione, il costo del gioco, in questi casi, è altissimo e va ben oltre la semplice puntata.
Il gioco digitale, in particolare, amplifica il rischio, perché è è silenzioso, privato, accessibile 24 ore su 24. In un Paese in cui il gioco è ovunque, il giocatore problematico rischia di passare inosservato.

Gioco responsabile: l’altra faccia del mercato
Secondo le ultime rilevazioni, in Italia ci sono oltre 1,3 milioni di persone che presentano comportamenti di gioco problematico, con circa 400.000 soggetti a rischio grave. Si tratta di numeri preoccupanti, spesso invisibili, che crescono parallelamente all’aumento della raccolta e all’accessibilità del gioco online.
La consapevolezza di questi dati è fondamentale per comprendere l’impatto sociale del fenomeno e l’importanza di politiche di prevenzione, tutela e supporto terapeutico.
Strumenti a tutela del giocatore problematico
Per contrastare il rischio di dipendenza, lo Stato italiano ha introdotto diversi strumenti di tutela rivolti ai giocatori problematici. Il primo livello di protezione è rappresentato dai meccanismi di autoesclusione, attivabili direttamente sulle piattaforme autorizzate ADM: con un semplice clic, l’utente può sospendere il proprio account per un periodo temporaneo o in modo permanente.
Esiste inoltre un Registro Unico delle Autoesclusioni (RUA), gestito dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che consente di bloccare l’accesso al gioco online su tutti gli operatori autorizzati. È uno strumento efficace ma ancora poco conosciuto, nonostante sia operativo da anni.
Chi vive una situazione di disagio può rivolgersi anche ai Servizi per le Dipendenze (SerD) attivi su tutto il territorio nazionale, oppure contattare associazioni specializzate come Giocatori Anonimi, Fondazione Exodus o CNCA. Alcune regioni, come Emilia-Romagna e Lombardia, hanno attivato sportelli specifici, percorsi terapeutici gratuiti e numeri verdi dedicati.
La prevenzione, però, resta una sfida culturale oltre che normativa: proteggere davvero il giocatore significa anche educare, informare e rendere visibili le alternative prima che sia troppo tardi.

Registro Unico delle Autoesclusioni (RUA)
Gestione: ADM – Agenzia delle Dogane e dei Monopoli
Sito: https://www.adm.gov.it
Contatti: info@adm.gov.it

Servizi per le Dipendenze (SerD)
Gestione: Sistema Sanitario Nazionale
Presidio: in ogni ASL regionale
Contatti: Rivolgersi alla propria ASL territoriale

Fondazione Exodus
Indirizzo: Via Rombon 97, Milano
Sito: https://www.exodus.it
Contatti: segreteria@exodus.it – Tel. 02 2641 2090
domande e risposte su statistiche e gioco responsabile
Le statistiche mostrano un picco di accessi e giocate tra le 20:30 e le 23:30, specialmente nei giorni feriali. Questo trend è legato alla ricerca di intrattenimento serale post-lavorativo, con particolare interesse verso scommesse live e giochi veloci. Nei weekend, invece, il traffico si sposta anche nel primo pomeriggio.
Sì, diversi studi indicano che i giovani adulti (fascia 18–25 anni) mostrano una maggiore vulnerabilità allo sviluppo di comportamenti compulsivi. La familiarità con il digitale e l’esposizione a contenuti promozionali giocano un ruolo chiave, rendendo importante l’educazione al rischio già in età scolastica.
Si tratta di strategie progettate per prolungare la permanenza del giocatore sulla piattaforma, come bonus a tempo, notifiche push, effetti sonori gratificanti o il cosiddetto “quasi win” (es. simboli che si fermano vicino alla vincita). Queste dinamiche non sono illegali, ma possono contribuire a sviluppare abitudini scorrette se non accompagnate da consapevolezza e limiti personali.
Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna risultano tra le regioni con la spesa media pro capite più elevata, anche a causa dell’alta concentrazione di punti vendita fisici e dell’uso diffuso di piattaforme online. Tuttavia, anche in regioni del Sud, come Campania e Puglia, i dati segnalano un incremento rilevante negli ultimi anni.
Sì. Le piattaforme autorizzate in Italia sono obbligate a offrire strumenti di autolimitazione del deposito e della giocata. Ogni utente può impostare dei tetti massimi giornalieri, settimanali o mensili. Questa è una misura preventiva fondamentale, prevista dalla normativa ADM per promuovere un gioco consapevole.
Sì, in Italia sono attivi progetti promossi da enti pubblici, fondazioni e scuole. Tra questi, alcuni programmi del Ministero della Salute in collaborazione con le ASL, e iniziative come "A Scuola di Gioco Responsabile" che coinvolgono studenti, famiglie e docenti per prevenire comportamenti a rischio sin dai primi contatti con il gioco.

Founder di MiglioriCasinoItalia · Ha scritto il contenuto
Federico Maggio, di 33 anni, combina la sua passione per il gaming con una solida formazione in Informatica ottenuta presso l'Università degli Studi di Trento.
Esperto e giocatore assiduo di casinò online, Federico approfondisce le dinamiche dei giochi d'azzardo virtuali, analizzandoli con un occhio critico e tecnico.
La sua esperienza gli permette di capire profondamente le strategie e le probabilità dietro ogni gioco.

Editor · Ha verificato i dati inseriti
Giacomo Valente, 42 anni, è un autorevole esperto nel campo dei casinò, con una laurea in Comunicazione dalla prestigiosa Sapienza Università di Roma.
Con una passione profonda per la statistica e le strategie di gioco avanzate, Giacomo unisce la sua formazione accademica con esperienze pratiche per fornire recensioni e guide dettagliate.